Paolo e Francesca: un amore tragico
Francesca, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, andò in sposa a Gianciotto Malatesta, signore di Rimini, deforme e zoppo. Come la maggior parte dei matrimoni dell'epoca, anche quello di Francesca e di Gianciotto, era stato stipulato per ragioni politiche: una conciliazione che ponesse fine alle lunghe contese tra Ravenna e Rimini. Francesca si innamorò di Paolo, fratello di Gianciotto e, sorpresa dal marito, venne uccisa assieme all'amante. Il fatto avvenne probabilmente intorno al 1285; era, dunque, un avvenimento noto al tempo di Dante e fece scalpore.
Cfr. Mineo, Cuccia, Melluso, (a cura di) LA DIVINA COMMEDIA, 2001
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. 102
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona. 105
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".
Queste parole da lor ci fuor porte. 108
(…)
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. 102
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona. 105
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".
Queste parole da lor ci fuor porte. 108
(…)
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.129
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.132
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso, 135
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.129
Per più fïate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.132
Quando leggemmo il disïato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso, 135
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
Inferno, V
Giorgio Barberi Squarotti sottolinea che Francesca è vittima della letteratura, di quella letteratura
che separa le azioni dalla loro responsabilità morale.
Dante sta
verificando la tenuta etica dello Stilnovo e della sua celebrazione del bello,
non per sconfessarlo in blocco, ma per liberarlo da ogni compromesso con il
sottofondo libertino dell’amor cortese.
![]() |
Dante Gabriele Rossetti, Paolo e Francesca, 1867 |
L'amore, la donna, l'incontro nel Medioevo
https://www.luminpdf.com/viewer/hYfZEfdhr4YZsapoh
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