La scuola di Atene

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domenica 14 ottobre 2018

IPPOLITO NIEVO

IPPOLITO NIEVO - BIOGRAFIA
http://www.treccani.it/enciclopedia/ippolito-nievo/

LE CONFESSIONI DI UN ITALIANO  – Trama
Personaggio principale e narratore in prima persona è Carlo Altoviti (Carlino) che, ormai più che ottantenne, rievoca la sua vita dal 1755 al 1858 e, poiché le vicende personali del protagonista si intrecciano strettamente agli accadimenti politici italiani, il romanzo assume anche le caratteristiche di un vasto e movimentato affresco storico.

Creduto orfano e povero, Carlo è allevato senza amore dagli zii, i Conti di Fratta, in un vecchio e grande castello vicino a Portogruaro, nell’ambito del quale si muove una nutrita schiera di personaggi; tra essi le due contessine, la Pisana e la Clara: della prima Carlino è perdutamente innamorato fin dalla più tenera età, la seconda sarà protagonista di una travagliata storia d’amore con il medico e patriota Lucilio, che si sviluppa lungo tutto il romanzo in parallelo con quella di Carlo e la Pisana. Qust’ultima, nel corso degli anni, matura nei confronti di Carlo un amore intenso e passionale, che attaverso infinite separazioni, ripicche, vicissitudini (tra cui un matrimonio d’interesse con un «frollo fidanzato») costituisce uno dei perni intorno ai quali ruota il romanzo.

Cresciuto, Carlo viene inviato all’Università di Padova per seguire gli studi di giurisprudenza. A Padova Carlo, a contatto con gruppi di studenti democratici, aderisce alle idee egualitarie della Rivoluzione francese e si entusiasma per le vittorie di Napoleone, fiducioso che questi porterà la libertà anche agli italiani.

Amaramente deluso dal trattato di Campoformio con cui Napoleone ha ceduto il Veneto all’Austria, Carlo Altoviti continua tuttavia a ritenere positiva politicamente la guerra che l’esercito francese sta conducendo ed egli stesso diventa ufficiale della Legione Partenopea di Ettore Carafa.

Intanto si è riacceso l’antico amore infantile fra Carlo e la Pisana che per lui lascia il marito, l’anziano Mauro Navagero, sposato per capriccio e per interesse. Ben presto però la Pisana abbandona anche Carlo: lo ritroverà nel 1799, quando egli, fatto prigioniero dalle bande del brigante Mammone, è salvato proprio dalla Pisana, in un susseguirsi di avventurose vicende.

Carlo cade gravemente ammalato e la Pisana lo cura con devozione, convincendolo infine a sposare l’Aquilina, una fanciulla tranquilla e semplice con cui Carlo trascorre un lungo periodo di quieta familiare mentre sulla scena politica si susseguono i trionfi e poi la caduta di Napoleone e infine la Restaurazione.

Dopo anni «muti e avviliti», nel 1820 scoppiano nel Regno di Napoli i primi moti carbonari e Carlo vi prende parte con entusiasmo ma, fallita l’insurrezione, viene condannnato a morte. Lo salva il deciso intervento della Pisana che fa commutare in esilio la sua condanna a morte e poi lo segue nel suo esilio a Londra, dove lo assiste con grande dedizione, giungendo fino a mendicare per lui che in prigione è diventato quasi cieco.
Grazie alle amorevoli cure della donna e a Lucilio, anch’egli esule a Londra, Carlo recupera la vista ma, intanto la Pisana, stremata dalle fatiche e dagli stenti, muore.

Rientrato in Italia, Carlo è spettatore di altre importanti vicende storiche, quali la rivoluzione contro i turchi in Grecia, l’elezione di Pio IX e i moti del 1848.
Provato da una vita lunga e intensa, «dopo tanti errori, tante gioie, tante disgrazie», Carlo trascorre i suoi ultimi anni nella «pace della coscienza» circondato dai figli e dai nipoti.
(dal sito studiarapido.it)
Incipit del romanzo

1) https://www.unive.it/media/allegato/Edizioni_cafoscari/ECF21x28.pdf
2) https://prometeo3.palumboeditore.it/biblioteca#modal-one

Ricezione critica
http://www.repubblica.it/speciale/2004/biblioteca/intro/nievo.html


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